Raddrizzatore monofase non-capacitivo a doppia
semi-onda controllato con SCR
Nella seguente figura viene riportato il circuito in cui viene implementato sia il raddrizzatore a ponte con SCR che il circuito per la generazione degli impulsi necessari a controllare gli interruttori di potenza.
Il segnale sinusoidale viene fornito
dal generatore V1 ed ha una frequenza di 50Hz e un’ampiezza di 20V.
Durante la semi-onda positiva del segnale il circuito di controllo
genera gli impulsi che azionano gli SCR X1 e X4, mentre durante la
semi-onda negativa vengono azionati X2 e X3. Questi impulsi vengono
generati in corrispondenza del superamento da parte del segnale a
dente di sega di ampiezza di 10V e frequenza di 50Hz, fornito dal
generatore V2, di due soglie, come si può notare nella seguente
figura.
Parametrizzazione dell’uscita con
l’angolo alfa di ritardo dell’accensione degli SCR
Agendo sul valore del generatore V3 la soglia più bassa verrà modificata traslando l’impulso relativo alla semi-onda positiva. Lo stesso avviene per la soglia più alta che, vista la configurazione circuitale, viene a trovarsi sempre al valore di V3+V4, cioè 5V sopra la soglia più bassa. Dunque posso determinare il momento in cui gli SCR andranno in conduzione, regolando il valore medio della tensione che andrà a finire sul carico. Il ritardo di accensione si quantifica mediante l’angolo elettrico
dove Vref è la tensione
di soglia V3 o V3+V4 e Vst è l’ampiezza del segnale a
dente di sega.
Se α=0
otteniamo lo stesso valore medio che si avrebbe nel caso di ponte
realizzato con dei semplici diodi. Se invece α=π il valore medio
sul carico è nullo, dato che non passa alcun segnale. Se α è
compreso in quest’intervallo di valori, il valore medio sarà:
Di seguito sono riportati i grafici
delle tensioni in uscita ottenute variando il valore del generatore
V3 da 1V a 4V con incrementi di 1V. Da notare che il segnale sul
carico ha un’ampiezza leggermente inferiore di quella del segnale
d’ingresso e che l’SCR s’interdice prima dell’inversione
della tensione ai suoi capi in quanto il dispositivo usato nel
circuito (2N1595) non è ideale.





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