Il phase-locked
loop, comunemente noto con il suo acronimo PLL, è un circuito
elettrico ampiamente utilizzato nell'elettronica per le telecomunicazioni.
Esso permette di creare un segnale la cui fase ha una relazione
fissa con quella di un segnale di riferimento. Tale tipo di circuito si usa per
diversi scopi quali:
- sintetizzatore di frequenza, essendo in grado di sintonizzare un oscillatore controllato in tensione (Voltage Controlled Oscillator o VCO, dispositivo in grado di produrre oscillazioni ad alta frequenza, ma dotato di bassa precisione) con un oscillatore al quarzo (caratterizzato al contrario da una bassa frequenza di risonanza, spesso insufficiente nel campo delle telecomunicazioni, ma anche da precisione molto elevata);
- generatore di clock, soprattutto nei sistemi a microprocessore;
- demodulatore FM;
- sistema di clock recovery, finalizzato cioè all'estrazione del clock da un segnale aperiodico modulato.
Per
applicazioni a radiofrequenza si trovano fino al campo delle onde micrometriche
o millimetriche. Questo sistema si riesce a fare quasi tutto in modo integrato, tranne il condensatore contenuto nel blocco F(s) e per il
quarzo dell'oscillatore dal quale viene il segnale di riferimento:
Dove ω0 è la pulsazione di riposo, cioè la frequenza di
oscillazione del VCO quando la tensione di controllo è nulla, cioè quando
V2=Vd=0.
Il primo blocco
produce un'uscita proporzionale alla somma e alla differenza tra le fasi del
segnale di riferimento avente frequenza f0 ed il segnale in uscita del VCO. Il
filtro passa-basso lascia passare solamente la componente differenza dando
origine ad una tensione di errore V2 proporzionale alla differenza tra le due
fasi comparate. La tensione errore viene impegnata per controllare la frequenza
dell'oscillatore il quale ha un'ampiezza fissa per evitare di subire variazioni
di ampiezza dovute al segnale di ingresso. Il VCO varia la sua frequenza in
modo da ridurre la variazione della differenza di fase . Quando l'anello è
agganciato in fase la frequenza del VCO è uguale alla frequenza del segnale in
ingresso e la differenza tra le due fasi risulta costante. Ogni variazione di
tale differenza produce una variazione della tensione di errore V2 che forza la
frequenza del VCO fino all'aggancio successivo.
Nel dominio di
Laplace abbiamo:
Per il VCO si ha che:
e
quindi:
Ottengo così la
funzione di trasferimento del PLL e se moltiplico numeratore e denominatore per
s, cioè faccio la derivata nel tempo, ottengo la pulsazione istantanea:
Vediamo cosa accade se si da in ingresso un gradino di frequenza (ΔΩs=ΔΩ/s):
Per il teorema del
valore finale abbiamo:
E quindi il valore di regime sarà:
A fine transitorio
abbiamo anche che:
Rimane dunque un errore di fase e se questo è uguale a quello che si
aveva all'inizio vuol dire che i segnali si sono agganciati. L'uscita è la
tensione V3 e viene confrontata sempre col segnale d'ingresso dal comparatore
di fase (phase detector) che
fornisce in uscita un segnale proporzionale allo sfasamento tra i due segnali.
Questa tensione deve essere costante per avere un segnale agganciato. Questo
segnale, dopo essere passato da F(s), va a comandare il VCO che produrrà un
segnale ad una certa frequenza. A regime il VCO produrrà un segnale alla stessa
frequenza di quello in ingresso. Se a regime non voglio solo essere agganciato,
ma voglio anche ridurre l'errore di fase devo avere
e
quindi
il
più grande possibile e questo è possibile se
F(0)->∞, cioè se è un integratore puro:
In queste condizioni
abbiamo:
Che è una funzione
di trasferimento marginalmente stabile, avendo due poli immaginari puri, e
quindi per eliminare l'errore di fase mi sono messo in condizioni di potenziale
instabilità. Si può provare a stabilizzare il tutto aggiungendo uno zero:
Il blocco F(s) è
quindi realizzabile come segue:
Usando il
cortocircuito virtuale:
Lo zero sarà:
Otteniamo così:
In questo modo ho
eliminato l'errore di fase, ma vediamo se la stabilità è garantita,
considerando che Kd e Ke devono essere positivi per un corretto funzionamento:
Quindi
il sistema è comunque stabile. Il modulo di F(jω) sarà il seguente:
La posizione dello zero, cioè di ω0 in figura, non può
essere troppo in alto. Se ω0->∞ ritorniamo al caso
dell'integratore semplice e alle alte frequenze A(s)->0 ed è come se
tagliassimo l'anello interrompendo la reazione. In questo caso non si avrebbe
più il funzionamento da PLL. Inoltre lo zero dev'essere tenuto basso anche per
ridurre il rumore di fase introdotto principalmente dal VCO.
Per quanto riguarda
invece i poli del sistema, e quindi le costanti di tempo, non devono essere
elevati per evitare tempi di risposta troppo lunghi. Infatti tipicamente si
devono ottenere tempi di risposta da qualche microsecondo alle centinaia di microsecondi. Per far ciò
devo usare capacità dell'ordine dei nF, ed è per questo che non possono essere
integrate.
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